Ferro labile nel plasma ed esito nella leucemia mieloide acuta e sindrome mielodisplastica dopo trapianto allogenico di cellule emopoietiche: studio ALLIVE
L'effetto del sovraccarico sistemico di ferro sugli esiti dopo trapianto allogenico di cellule emopoietiche ( HCT ) è stato oggetto di dibattito.
È stato studiato il valore predittivo del ferro immagazzinato ( contenuto di ferro epatico derivato dalla risonanza magnetica ) e del ferro biologicamente attivo ( ferro labile plasmatico enhanced, eLPI ) sugli esiti post-trapianto nei pazienti con leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica sottoposti a trapianto HCT allogenico.
Lo studio prospettico, multicentrico, osservazionale, ALLIVE ( ALLogeneic Iron inVEstigators ) ha reclutato pazienti in cinque Centri in Germania.
Sono stati arruolati pazienti con leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica sottoposti a trapianto HCT allogenico.
I pazienti sono stati sottoposti a condizionamento citotossico per una mediana di 6 giorni prima di sottoporsi a trapianto HCT allogenico e sono stati seguiti fino a 1 anno post- trapianto.
È stato misurato eLPI in campioni di siero con il kit FeROS eLPI ( Aferrix ) e sono stati considerati valori superiori a 0.4 micromol/l per rappresentare un eLPI aumentato.
Il contenuto di ferro nel fegato è stato misurato mediante risonanza magnetica.
Gli endpoint primari erano la delineazione quantitativa della dinamica di eLPI durante trapianto HCT allogenico e il coefficiente di correlazione tra il contenuto di ferro epatico prima di trapianto HCT e la dinamica di eLPI ( eLPIdyn, eLPI massimo meno eLPI basale ).
Tra il 2012 e il 2014, 112 pazienti sono stati sottoposti a trapianto CT allogenico.
Il contenuto di ferro a livello epatico prima del trapianto HCT allogenico non è stato significativamente correlato con eLPIdyn ( rho=0.116, P=0.22 ).
Le concentrazioni sieriche di eLPI sono aumentate rapidamente durante il condizionamento e la maggior parte dei pazienti ( 79 su 108, 73% ) ha avuto un aumento di eLPI entro il giorno del trapianto.
Pazienti con un contenuto di ferro epatico pre-trapianto maggiore o uguale a 125 micromol/g hanno presentato un'aumentata incidenza di mortalità non-dovuta a recidiva ( 20% ) rispetto a quelli con concentrazioni più basse ( 7%, P=0.039 ) al giorno 100.
I pazienti che avevano eLPI aumentato al basale hanno avuto anche una incidenza significativamente maggiore di mortalità non-dovuta a recidiva al giorno 100 ( 33% ) rispetto a quelli con eLPI normale al basale ( 7%, P=0.00034 ).
In conclusione, eLPI è un possibile mediatore biologico della tossicità legata al ferro.
Strategie di misurazione di eLPI peri-trapianto potrebbero essere esplorate in studi clinici prospettici interventistici per i pazienti con sovraccarico di ferro sistemico. ( Xagena2018 )
Wermke M et al, Lancet Haematol 2018; 5: e201-e210
Emo2018
Indietro
Altri articoli
Enasidenib e aggiunta di Azacitidina adattata al rischio nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH2 di nuova diagnosi
Enasidenib ( Idhifa) è un inibitore dell'isocitrato deidrogenasi 2 ( IDH2 ) approvato per il trattamento dei pazienti con leucemia...
Terapia a bassa intensità basata su Venetoclax nel fallimento molecolare della leucemia mieloide acuta con mutazione NPM1
L'insufficienza molecolare nella leucemia mieloide acuta ( AML ) con mutazione NPM1 progredisce inevitabilmente fino a una recidiva franca se...
Inaqovi, combinazione orale di Decitabina e di Cedazuridina, per il trattamento degli adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi. La Commissione Europea ha approvato
La Commissione Europea ( CE ) ha approvato Inaqovi ( Decitabina e Cedazuridina, per via orale ) come monoterapia per...
Pivekimab sunirine, un nuovo anticorpo-farmaco coniugato anti-CD123, nella leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria
Pivekimab sunirine è un coniugato anticorpo-farmaco di prima classe comprendente un anticorpo CD123 ad alta affinità, un linker scindibile e...
Fludarabina, Citarabina, G-CSF e Idarubicina con Gemtuzumab ozogamicin migliorano la sopravvivenza libera da eventi nei pazienti più giovani con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi e la sopravvivenza globale nei pazienti con mutazioni NPM1 e FL
È stato determinato il regime chemioterapico di induzione ottimale per i giovani adulti con leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi...
Tagraxofusp in combinazione con Azacitidina con o senza Venetoclax nella leucemia mieloide acuta
CD123, una subunità del recettore dell'interleuchina-3 ( IL-3 ), è espresso in circa l'80% delle leucemie mieloidi acute ( AML...
Busulfan più Fludarabina rispetto a Busulfan più Ciclofosfamide per la leucemia mieloide acuta sottoposta a trapianto di cellule emopoietiche HLA-aploidentiche
Il regime di condizionamento con Busulfan più Fludarabina ( BuFlu ) ha una mortalità correlata al trapianto ( TRM )...
Olutasidenib da solo o con Azacitidina nella leucemia mieloide acuta con mutazione IDH1 e nella sindrome mielodisplastica
Olutasidenib ( FT-2102; Rezlidhia ) è un inibitore potente, selettivo, orale, in piccole molecole, dell'isocitrato deidrogenasi 1 mutante ( IDH1...
Trapianto di microbiota fecale rispetto al placebo nel trapianto di cellule ematopoietiche allogeniche e nella leucemia mieloide acuta
Il danno al microbiota intestinale nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule ematopoietiche ( HCT ) e nei pazienti...
Mantenimento con Sorafenib dopo trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche nei pazienti con leucemia mieloide acuta FLT3-ITD
Uno studio di fase 3 in aperto, multicentrico, randomizzato ha dimostrato che il mantenimento con Sorafenib ( Nexavar ) dopo...